Quanto è duro migrare! (a Windows 7)
Molte aziende hanno ancora “le cicatrici” derivate dall’esperienza di migrazione da XP a Windows 7. Questo è dovuto al fatto che i due sistemi operativi in questione sono molto diversi tra loro e questo ha portato a dover trovare la soluzione per un gran numero di problematiche di compatibilità.
Windows XP è stato un sistema operativo largamente adottato dalle aziende anche in virtù della sua compatibilità con applicazioni Windows 2000/2003.
In seguito arrivò Windows Vista, che al di là delle problematiche tecniche che ha avuto, introduceva una serie di caratteristiche distintive rispetto a Windows XP. Queste stesse caratteristiche sono state alla base di Windows 7 per cui le aziende che tipicamente hanno goduto diversi anni della relativa semplicità di implementazione di XP si sono trovati a dover trovare risposte alle problematiche di incompatibilità portate da Windows 7.
![Windows Operating System Timeline]()
La presenza dello User Account Control (UAC), dei driver in User Mode e di nuove versioni del browser Internet Explorer sono solo degli esempi di tecnologie che per questioni di modernità e/o di sicurezza introducevano delle incompatibilità verso applicazioni magari scritte 10-15 anni prima e che in XP non avevano nessun problema ad essere eseguite.
Quindi, quando vado a parlare di adozione di Windows 10 alle aziende, a volte vedo sul viso dei miei interlocutori passare “fantasmi” del passato e magari mi viene detto “noooo, siamo appena usciti dal tunnel della migrazione a Windows 7 e voi ci venite a chiedere quando abbiamo intenzione di adottare Windows 10?”
Ora, tutto questo è lecito non dico di no, ma come vedremo più avanti nel corso dell’articolo ci sono cose da sapere e considerare che faranno capire come effettuare una migrazione Windows 7 -> 10 sia ben più semplice di quello che è stata la migrazione Windows XP -> 7.
Inoltre il mio suggerimento è quello di adottare questo sistema operativo fin da subito in modo da non trovarsi impreparati il 14 Gennaio 2020 quando Windows 7 andrà fuori supporto. Diversi miei clienti si sono ridotti all’ultimo nella migrazione a Windows 7 e hanno avuto costi maggiori e magari hanno fatto delle attività di fretta e furia quando facendole per tempo sarebbero state più ragionate e di valore.
Windows 10 e facilità di migrazione
La difficoltà avuta dai clienti nella migrazione a Windows 7 è stata ascoltata da Microsoft che si ripropone di continuare ad innovare preservando la compatibilità applicativa sia per le applicazioni installate che per quelle web.
Windows 8 e 8.1 sono sistemi operativi strettissimamente derivati da Windows 7 (per quanto graficamente sembrino differenti) e vi posso assicurare che le aziende che partendo da Windows 7 hanno introdotto 8 o 8.1 non si sono scontrate con particolari problematiche di compatibilità.
E veniamo a Windows 10 il quale prosegue il filone di evoluzione dei concetti tecnologici di Windows 7 e che introduce un importante componente di compatibilità ovvero Internet Explorer 11.
Quindi da una parte abbiamo un sistema operativo dove più del 90% delle applicazioni che si eseguono correttamente su Windows 7 NON ha problemi a funzionare e dall’altra un browser che come vedremo permette di mantenere una grande compatibilità con il passato.
Internet Explorer 11 Enterprise Mode
In Windows 10 sono presenti due browser:
- Edge – Browser moderno e veloce concepito esclusivamente per il web moderno
- Internet Explorer 11 – Browser che permette compatibilità con il passato
Edge è un browser che NON fornisce compatibilità con il passato proprio per essere il più veloce e snello possibile (tra l’altro è una Modern App anche se nessuno lo percepisce).
Internet Explorer 11 invece è lo stesso IE11 disponibile per Windows 7 e 8.1 e presenta due modalità di compatibilità:
- Il classico “compatibility mode” -> presente ma deprecato
- Il nuovo Enterprise Mode -> sistema consigliato per dare compatibilità applicativa
Sento già nella vostra testa formarsi la domanda: “Ma per l’Enterprise Mode devo avere Windows Enterprise?” La risposta è no, è disponibile anche nella versione Professional.
Cosa fa l’Enterprise Mode? Permette di simulare il comportamento dei browser precedenti andando ad utilizzare chiamate deprecate o rimosse e comportamenti di renderizzazione che appartengono agli Internet Explorer del passato.
![Internet Explorer 11 Enterprise Mode]()
Mi riprometto di fare un articolo sulla tematica, fino ad allora fidatevi del fatto che funziona moooolto bene.
Se non potete aspettare qualche settimana che faccia l’articolo a tema, andatevi a leggere questo articolo
Punti di attenzione
Per quanto riguarda la compatibilità delle applicazioni installate (msi, exe, ecc…) come detto più del 90% saranno compatibili e a due anni di distanza dall’uscita di Windows 10 posso confermarlo in prima persona.
Le applicazioni che necessiteranno quasi sicuramente di un adeguamento saranno quelle che interagiscono con lo strato di rete o con gli strati più vicini al kernel del sistema operativo. Mi riferisco ai client VPN, ai software/drivers di gestione di dispositivi 4G e ad antivirus. Per tutte queste tipologie di software tipicamente è disponibile e necessaria una versione specifica per Windows 10.
Evoluzione tramite Windows as a Service
Un’altra domanda tipica che (giustamente) viene in mente è la seguente: “ok, io effettuo tutte le mie operazioni di check della compatibilità applicativa e di inclusione di Windows 10 all’interno del contesto aziendale poi arriva una nuova build e devo rifare tutto. Mi state dicendo che quello che prima facevo ogni 5 anni lo devo fare almeno una volta all’anno”.
E poi anche “Ottimo Internet Explorer 11 ma visto che Microsoft punta ad Edge come browser del futuro, chi mi garantisce che un bel giorno non lo toglierete da Windows 10 e lascerete solo Edge che non mi garantisce compatibilità con i miei siti web legacy?”
Allora alla prima domanda la risposta è che Microsoft si impegna a preservare la compatibilità con il passato andando ad introdurre nuove funzionalità mantenendo la compatibilità con l’esistente. Inoltre da un punto di vista applicativo si sta puntando allo sviluppo del concetto di Modern Application per cui possiamo considerare lo stack di esecuzione delle Win32 app in uno stato di “mantenimento”.
A due anni di distanza dall’uscita di Windows 10, passate oramail le build 1507, 1511, 1607 e 1703 (1709 in arrivo questo autunno) credo sia oramai chiara a tutti questa linea di condotta da parte di Microsoft.
Riguardo alla seconda domanda relativa a “quanto Microsoft supporterà ancora Internet Explorer 11” la risposta è che non c’è una data di scadenza perché Microsoft vuole mantenere IE11 all’interno di Windows 10 per tutto il tempo necessario alle aziende per migrare ad un browser più moderno.
La strategia è quella di dotare Edge di una serie di caratteristiche moderne sia a livello funzionale che di sicurezza tali che nel corso del tempo le aziende lo adotteranno. Per capire di cosa sto parlando guardatevi questo video, ne riparleremo presto… ![😉]()
Inoltre Internet Explorer 11 è un browser disponibile sia per Windows 7 che per 8.1 che per 10 e tutte queste piattaforme condividono lo stesso codice che NON cambia all’arrivo di una nuova build di Windows 10.
Quindi non ci si deve preoccupare che l’arrivo di Fall Creators Update o di una build successiva possa portare incompatibilità per quanto riguarda IE11 in quanto la sua evoluzione (o per meglio dire mantenimento) segue un canale parallelo comune agli altri sistemi operativi Microsoft supportati.
In parole povere, se mai si riscontrasse una problematica di compatibilità con IE11 su Windows 10, la si avrebbe anche con IE11 con Windows 7 ma questo non è previsto che accada in quanto Internet Explorer 11 è un browser che supporta HTML 5.0, CSS 3.0 ma che non si evolverà ulteriormente per cui gli aggiornamenti che vengono forniti sono di bug fixing e di sicurezza e non di cambio/rimozione di funzionalità esistenti.
In conclusione
Adottare Windows 10 è molto più semplice che adottare Windows 7 da un punto di vista di compatibilità applicativa. Anche lo sforzo per inserirlo all’interno di un contesto IT esistente è facilitato dalla stretta parentela di W10 con i sistemi operativi precedenti.
Molte Group policy per Windows 7 sono applicabili senza modifiche a Windows 10 e l’utilizzo di Internet Explorer Enterprise Mode permette di risolvere la maggior parte delle problematiche relative al browser.
Il consiglio è di investire per andare a studiare ed implementare le procedure di change management che permetteranno di seguire il modello del Windows As A Service: bisogna adottare un modello in grado di aggiornare Windows 10 versione “X” alla build “Y” e poi alla successiva “Z” e così via in un ciclo infinito consapevoli che l’aggiornamento di build NON è un cambio di sistema operativo ma bensì un’evoluzione dello stesso.